Cos’è (e cosa non è) il Coaching
By: Dott. Guido Ghirelli
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Cos’è (e cosa non è) il Coaching
Il coaching può essere definito come il processo attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di persone a realizzare obiettivi di miglioramento, sostenendo le loro scelte e offrendo gli strumenti per ricercare in sé stessi le risorse necessarie ad attuare precisi e mirati piani d’azione
Coach come Guida ed Allenatore
Il termine coach deriva dall’inglese “coche” che corrisponde al moderno “wagon” (carro) o “carriage” (carrozza), quindi allude all’idea di trasporto. Furono poi gli studenti universitari ad attribuire l’appellativo di Coach ai loro tutor migliori, proprio a sottolinearne il ruolo di supporto. Nel linguaggio sportivo la parola Coach indica infatti l’allenatore, con il duplice ruolo di “tecnico” esperto dello sport in questione ma anche motivatore, capace di infondere ai suoi atleti l’energia, l’entusiasmo e la carica necessari ad affrontare la sfida della gara.
Il coaching è dunque un veicolo di cambiamento, di crescita, in cui si intende facilitare il percorso di una o più persone da uno stato di partenza alla meta desiderata (la vittoria nel caso sportivo, il raggiungimento di determinate finalità professionali nel caso del coaching aziendale) grazie ad una definizione precisa degli obiettivi e di un piano d’azione molto concreto
Il Coaching in Italia
Negli ultimi anni, il coaching (inteso sia come “business” che come “life” o “mental” coaching) si sta sempre di più affermando anche in Italia come forma duttile, agile e personalizzata di consulenza e facilitazione alla crescita professionale e personale, rivolta nel mondo aziendale soprattutto a chi ricopre funzioni di responsabilità e leadership, ma che viene sempre più attuata anche da tutti coloro che hanno obiettivi di soluzione di problemi, sviluppo delle potenzialità, miglioramento delle capacità/competenze individuali, in qualunque ambito.
Coaching e Psicoterapia
C’è quindi una notevole differenza fra coaching e psicoterapia. Il coaching interviene identificando obiettivi di miglioramento specifici, piuttosto limitati e precisi, mirando allo sviluppo di risorse positive interne od esterne latenti e agendo soprattutto su aspetti attuali e comportamentali (anche se l’ aspetto emotivo può comunque essere trattato con attenzione).
La psicoterapia mira di solito ad intervenire su aspetti psicopatologici, ovvero a ridurre l’ impatto delle cause del disagio emotivo o mentale, stimolando la soluzione efficace di problematiche che possono essere anche profonde.
Se quindi la diversità fra coaching e un approccio quale la psicoanalisi “classica” è molto rilevante, la differenza è assai minore rispetto ad approcci di psicoterapia “breve” (comportamentale, strategica etc.) in cui i tempi e l’ approfondimento delle cause sono in genere limitati – ma in ogni caso il focus rimane il superamento del disagio psichico e la creazione di un migliore equilibrio emotivo più che lo sviluppo delle potenzialità e dei desideri, come nel coaching.
Si può quindi aggiungere che il coaching, rispetto alla psicoterapia, si centra sulle capacità più che sulle mancanze, sullo sviluppo delle risorse più che sull’ analisi e la soluzione dei problemi.
Processo di Empowerment
Il coaching può quindi essere visto come un processo di empowerment, che mira a facilitare la capacità di decidere fra più alternative, di sviluppare l’ iniziativa e la proattività personale, di aprire nuove possibilità, di incidere attivamente su aspetti lavorativi e/o personali significativi, accrescendo l’ autostima e il senso di autoefficacia.
Un coaching efficace, infine, ha anche una finalità formativa, ovvero è un intervento che non si limita ad aiutare la persona in un certo momento della sua vita, ma che riesce a migliorare le sue competenze di autovalutazione, scelta di desideri e obiettivi da conseguire, formulazione e realizzazione di piani di azione.